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07 Ago

CERTIFICAZIONE D. LGS. 231/2001

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Il D. Lgs. 231 dell'8 giugno 2001, introduce nell'ordinamento italiano, a carico delle società (persone giuridiche), un regime di responsabilità penale per alcuni reati commessi o tentati da amministratori, dipendenti e soggetti sottoposti alla direzione o vigilanza delle società (terze parti), nell'interesse o a vantaggio delle stesse; tale responsabilità si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto. La responsabilità delle società viene esclusa se sono stati adottati ed efficacemente attuati, prima della commissione di reati, modelli di organizzazione, gestione e controllo ("Modelli") idonei a prevenire i reati stessi. In ottemperanza al D. Lgs. 231 dell'8 giugno 2001 ed ispirandosi alle linee guida fornite da Confindustria per la costruzione dei Modelli, nonché al fine di assicurare condizioni di correttezza e trasparenza nella conduzione degli affari delle attività aziendali, 

 

MTI Consulting offre il Servizio di Certificazione del Sistema di Gestione in ottemperanza a tale modello.

 

La legge 231 prevede espressamente che l’organizzazione possa dimostrare la sua “buona fede” mediante l’adozione di un Modello di organizzazione, gestione e controllo (MOG) detto anche modello 231. 
Il modello 231 è il sistema organizzativo, il cui scopo è impedire o contrastare la commissione dei reati sanzionati dalla legge 231 da parte degli amministratori o dipendenti.
Il modello 231 deve necessariamente avere alcune componenti dettate dalla legge come l’ Organismo di Vigilanza (OdV) e un sistema disciplinare che colpisca i dipendenti che violano il modello.
Il modello 231 viene realizzato effettuando un censimento dei rischi da reato, cioè i possibili reati significativi per i quali sono necessarie misure organizzative di controllo.
Il Modello 231 deve essere documentato, formalmente adottato ed efficacemente applicato ed aggiornato dalla società o ente in genere prima che si commetta il reato affinchè possa espletare la sua funzione esimente. Non è sufficiente a processo mettere a disposizione del giudice un documento cartaceo, ma è necessario dimostrare che lo stesso era efficacemente attuato e quindi che il reato è stato commesso in violazione del modello stesso da parte di un dipendente dell’organizzazione.

 

REATI SANZIONATI DALLA 231

Sono molti i reati per i quali l’organizzazione può essere sanzionata.

Nella prima stesura della Legge 231 si trattava di reati prevalentemente di natura amministrava.
Con il Testo Unico Sicurezza D.lgs 81/08 sono stati aggiunti anche quellli commessi in violazione delle norme di sicurezza e salute sul lavoro di omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime.
Tenendo presente che in Italia ogni anno vi sono circa 30.000 casi di infortuni gravi e malattie professionali, sono molti i casi di possibile applicazione della legge  231 nel settore sicurezza sul lavoro.

·         reati contro la Pubblica Amministrazione (ad esempio, partecipazione a truffe per il conseguimento di incentivi/finanziamenti pubblici, corruzione di pubblici funzionari per l’ottenimento di una commessa, di concessioni/autorizzazioni, etc.);

·         reati societari (come  false comunicazioni sociali, indebita restituzione conferimenti);

·         reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita;

·         delitti informatici (p.e. accesso abusivo a sistemi informatici o telematici);

·         delitti contro l’industria e il commercio ( turbata libertà dell'industria o del commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, etc.)

Recentemente sono stati inseriti anche i reati ambientali e di sicurezza sul lavoro

 

SANZIONI INTERDITTIVE

·         sospensione dall’esercizio dell’attività

·         sospensione o la revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni

·         l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e la revoca di quelli concessi

·         divieto di pubblicizzare i propri beni o servizi, eccetera.

 

SANZIONI PECUNIARIE

Sono espresse in quote (il cui valore, stabilito dal giudice, oscilla da un minimo di 258 ad un massimo di 1.549 euro, sulla base della gravità della responsabilità dell’azienda e del suo patrimonio), variano per tipologia di reato. Ad esempio, con riferimento ai reati in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro le sanzioni variano da 100 a 1000 quote e quindi possono arrivare fino a 1.549.000 euro.

Nel caso di infortunio multiplo le sanzioni pecuniarie possono essere multiple.

 

VANTAGGI DELL’UTILIZZO MODELLO 231

La certificazione può essere, oltre ad uno mezzo per attestare la propria conformità, anche un utile strumento per il controllo delle proprie procedure organizzative interne. Soprattutto per quelle imprese orientate alla Pubblica Amministrazione l’utilizzo in alcune delle regioni italiane è divenuto un prerequisito fondamentale per poter partecipare a Gare di Appalto.

Ing. Massimiliano Tintinelli

 

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